FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Quando i sentimenti si mettono in mezzo...
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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Quando i sentimenti si mettono in mezzo...   
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Autore Quando i sentimenti si mettono in mezzo...
mulaky

Reg.: 09 Lug 2002
Messaggi: 32104
Da: Catania (CT)
Inviato: 02-05-2003 20:07  

_________________
What you fear in the night in the day comes to call anyway

Well darling if the shit came out then, I suppose that the shit went in

(A.D.)

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-05-2003 02:31  
quote:
In data 2003-05-02 15:56, seanma scrive:
al di làdell'argomento del topic..mi rivolgo a Tristam...per dirgli quanto sia triste e sconsolante la sua posizione...ma che vuol dire "distaccarsi"??forse far finta di aver davanti un bicchiere di vetro???e poi parli d'amore come fosse odio..qualcosa da buttare...la tua affermazione finale è davvero sconsolante...se fosse per te avrei già smesso di guardare films..e francamente parlando,ho pena di te quando dici di aver perso quel sentimento...ma lo dico proprio nel senso che i'm sorry for you!!!

pazienza...perditi pure nel tuo vuoto...prima o poi capirai di stare sbagliando...




ti risponderò aiutandomi parafrasando e citando Marie e Aumont quando parlano di analisi dei film.
"La cinefilia corrisponde a un atteggiamento che che si fonda sull'effusione amorosa nei confronti dell'oggetto ed è raro che possa convivere con il piacere del sezionamento critico."
questo soprattutto perchè la gente ha paura.
ha paura di perdere quella che considera l'emozione atavica della vita. l'atmosfera della sala e la passività di fronte ad un film sono cose fondamentali che si avvicinano ai sentimenti e ai ricordi nostalgici di quando da bambini il cinema era la magia.
quindi "l'atteggiamento cinefilico è suscettibile di tutte le gradazioni possibili tra le relazione passionale e immediata e il desiderio di conoscenza". quindi l'approccio cinefilico, essenzialmente feticista, quello dei periodici a larga diffusione che si basano sul culto dell'attore e delle star" della trama e degli elementi meno importanti," è all'estremità opposta della cinefilia analitica che è alla base della critica dei film."
"E' ovvio che l'attività critica presuppone la cultura cinefilica, mentre l'amore per il cinema può appagarsi di una relazione del tutto passionale e assoluta, che percepisce il desiderio di conoscenza come un ostacolo di godimento "
cosa molto importante questa appena detta...
"il critico informa e esprime un giudizio di valore, l'analista deve produrre delle conoscenze. è tenuto a descrivere minuziosamente il suo oggetto di studio, a scomporre gli elementi pertinenti dell'opera"


_________________
"Io è un altro"

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 03-05-2003 alle 02:33 ]

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-05-2003 03:25  
non a caso quello che spesso si legge sul forum è una celebrazione fatta di parole vuote sugli autori e sugli attori, sulla regia e sulla bravura di questo e di quello.
difficilmente ho mai letto qualcosa che proponesse un'idea e che non parlasse di celebrazione.
tutte le idee che sono state tirate fuori erano mere idee nate su altre idee, quindi sostanzialmente copiate, presenti nel film e facilmente identificabili con la trama o in un simbolo o in qualche altra cosa.
poi so anche che mi considerate, perchè forse lo sono, arrogante e quindi farete di tutto per cercare di ostacolare le mie idee. ma non è un problema. magari si crede di ostacolare invece il fatto è che comunque a certe idee non ci si può arrivare se si seguono certe strade---

Io non ho mai fatto nessuna scuola di cinema.
ho solo avuto modo di vivere un pò, ma solo un pò!, a contatto con cinefili di classe e analisti intelligenti, e quindi di vedere molti film di una certa caratura.
è ovvio che non potrei non confrontare certi film di oggi con i film che mi porto nella memoria (come i personaggi di Fareheneit 451 portano nella loro memoria i libri).
è ovvio quindi che veda una differenza e una distanza.
all'inzio non sapevo pensare.
fino ad un anno fa facevo tanissima fatica a scrivere.
idee sul film le avevo, ma non andavano al di là del giudizio superficiale e al di là di qualche considerazione.
con il tempo ho avuto modo di parlare molto di cinema, ho letto un pò.
non credo di avere mai considerato il cinema come un intrattenimento. non so perchè. forse semplice formazione culturale. tenevo molto, un tempo, alla mia cultura e quindi cercavo di impegnarmi nelle scelte didattiche.
il cinema per me divenne studio il giorno stesso che iniziai ad andare al cinema una volta al giorno e a registrare, e poi vedere, ogni film che avesse un titolo non conosciuto o che fosse di un regista che era considerato importante. il cambiamento fu così radicale che mio padre vedendomi ossesionato dalle videocassette e dall'essere sempre pronto a registrare mi chiese se non stavo esagerando...
il cinema quindi all'inzio era una passione. un furore. era correre a destra e a sinistra per il piacere di vedermi di fronte ad uno schermo o soltanto per il piacere della proizione mentale dell'intera esperienza di vedere un film. una vera e propria esagerazione.
era un pò come archiviare. archiviare e sapere di avere visto.
abbandonai il film di prima visione e prodotto per gli stupidi quasi immediatamente, 6/7 anni fa.
poi mi resi conto che il cinema non poteva solo essere la passione di vedere, serviva capire. ma come potevo capire? non avevo idee, punti di riferimento. gli spunti di riflessione venivano soltanto dalla visione dei film e non era facile trovarli se non su un livello superficiale.
iniziai a leggere.
all'inzio mi sembrava una cosa folle..
come potevo da un libro capire un film?
due mondi così distanti, così inconciliabili. il movimento continuo e la magia dell'atmosfera, della storia e l'amore contro un mondo freddo, calcolato, cartaceo, fisso e immobile.
Iniziai a leggere con molta timidezza e con tanta paura. non so perchè paura, ma mi sembrava di fare una cosa troppo audace.
ci misi ore a scegliere i primi libri... ore e ore a spulciare scaffali..
migliaia di titoli che si riferivano a migliaia di aspetti di una materia che non riuscivo ad immaginare così complessa e variata.
estetica, teoria, tecnica, montaggio, grammatica, analisi, psicologia, filosofia, storia, semiologia, tutte seguita da "del cinema".
era un casino...
presi un libro e inizia a leggerlo, a quello ne seguirono degli altri. inziavano a districarsi i termini, a posizionarsi le categorie. vennero le prime idee, e poi i primi confronti direttamente fatti sui film.
mi si aprì lentamente un mondo che non credevo così ricco.
nel vortice delle idee, già che ero rigido, le mie convinzioni si rafforzarono.
poi decisi di partire per milano. lascirmi dietro il mondo delle scienze naturali e tornare a fare l'artista di minchia.
ma non c'era mica nulla di romantico.
a milano entrai più profondamente nel mondo del cinema e le mie idee cambiarono ancora e nuovamente sotto la spinta delle discussioni, fatte e ascoltate. nuovi libri e tanti film, tanti, ma tanti. e solo film importanti.
i primi esami scolastici dedicati al cinema, i primi video realizzati, prime mostre, prime pubblicazioni...
ma comunquer mi sentivo sempre lontano dalla comprensione del cinema...
Londra e abbandonare tutto quello che avevo guadagnato e raggiunto in 4 anni mi aiutò a rafforzare il carattere, solo questo inizialmente. dopo mi esplose la voglia di parlare, passati almeno 6 mesi in cui parlare mi era praticamente impossibile (non amo parlare, per di + in una lingua che non conoscevo figuratevi) capitai nel forum e cercai di impegnarmi di più. scrivere mi aiutò a pensare, pensare mi aiutò a scrivere. scrivere e pensare mi aiutarono a capire di più i film.
è tutto un circolo. un tempo un film mi lasciava meravigliato, spaventato e deliziato.
ora sono deliziato, meravigliato e felice quando guardo un film e inizio a smontarlo ed ad analizzarlo come un tempo non facevo.
il cinema ha la forte caratteristica di renderti passivo, di eliminare i pensieri, di vivere piacere puro senza farsi domande e senza bisogno di conoscere.
io cerco sempre, seppure mi faccia invadere dalla bellezza, di essere attivo.
quello che ne esce è per me un buon risultato. lontano e ancora grezzo, ma pur sempre migliore ogni volta che scrivo di un film. questo perchè ho iniziato a recuperare tutto quello che un tempo escludevo.
ma queste sono solo confessioni di un povero mezzo drogato...
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-05-2003 03:31  
aggiungiamolo anche: mezzo frocio
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Rivole

Reg.: 02 Lug 2002
Messaggi: 729
Da: Londra (es)
Inviato: 03-05-2003 03:52  
e se pensi che abbiamo chiuso lo scorso millennio con quella schifezza del settimo sigillo (quando poi l'altra possibilità, lì sulla mensola e così a portata di mano, era red river) tutto questo diventa ancora più triste e tragico.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-05-2003 03:55  
lo ricordo sempre anche nel forum quello sciagurato giorno!!
e poi ho scritto tutto questo in parte per te...
solo tu sai veramente tutto...
solo tu sai quanto sono spappo
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Rivole

Reg.: 02 Lug 2002
Messaggi: 729
Da: Londra (es)
Inviato: 03-05-2003 03:56  
lo so ma non lo dico a nessuno, è un segreto che morirà con me.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-05-2003 04:00  
ti è piaciuta l'immagine di io che parto per milano sfidando la natura e arrivo all'accademia di spalle seguito dalla macchina da presa in movimento su un carrello, mi fermo appena superato l'arco e rimango immobile, battuto dal sublime, mentre la macchina a presa si alza con un dolly ad inquadrare tutto il cortile?
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Rivole

Reg.: 02 Lug 2002
Messaggi: 729
Da: Londra (es)
Inviato: 03-05-2003 04:05  
immagine di una certa forza devo dire, ma un dolly così gratuito da te non me lo sarei mai aspettato. prima di mettere mano a un dolly bisogna sempre domandarsi: "ma cosa sto facendo? sarà giusto spendere tutti questi soldi e calare il povero operatore in una situazione potenzialmente pericolosa solo per soddisfare la mia vanità? la risposta, soprattutto quando si ha a che fare con la dirompente energia di un sublime innescato dal vedo non vedo di un napoleone mezzo nudo e travestito da marte, non potrà che essere negativa. il dolly è quasi sempre un'arma a doppio taglio, è molto facile pentirsene.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-05-2003 04:15  
certo il dolly è sempre rischioso.
io tendenzialmente sarei contro un dolly così esagerato ma ho voluto strafare. ho voluto essere banale. certo anche un arresto della macchina da presa sarebbe stato sufficiente, però subito dopo sarebbe servita un'elisse spazio temprale, uno stacco senza dissolvenza, insomma.. altrimenti si sarebbe perso tutto il pathos... e io il pathos in questa scena lo voglio e che cazzo, anche se solamante un pò accennato però serve.
magari uno stacco sulla confusione della segreteria con la segretaria che urla "sotto con la nonna" ad una folla accalcata al bancone e molto rumore di sottofondo ci sarebbe stata...
sono sempre banale si, ma biusogna pure riassumere gli elemneti narrativi importanti dell'accademia no?
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Rivole

Reg.: 02 Lug 2002
Messaggi: 729
Da: Londra (es)
Inviato: 03-05-2003 04:17  
su questo hai ragione. ci son cose che il mondo deve sapere, anche col dolly.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-05-2003 04:18  
o con un'inquadratura dal basso, o anche, e oso, un primo piano...
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 03-05-2003 12:15  
quote:
In data 2003-05-03 03:25, Tristam scrive:
non a caso quello che spesso si legge sul forum è una celebrazione fatta di parole vuote sugli autori e sugli attori, sulla regia e sulla bravura di questo e di quello.
difficilmente ho mai letto qualcosa che proponesse un'idea e che non parlasse di celebrazione.
tutte le idee che sono state tirate fuori erano mere idee nate su altre idee, quindi sostanzialmente copiate, presenti nel film e facilmente identificabili con la trama o in un simbolo o in qualche altra cosa.
poi so anche che mi considerate, perchè forse lo sono, arrogante e quindi farete di tutto per cercare di ostacolare le mie idee. ma non è un problema. magari si crede di ostacolare invece il fatto è che comunque a certe idee non ci si può arrivare se si seguono certe strade---

Io non ho mai fatto nessuna scuola di cinema.
ho solo avuto modo di vivere un pò, ma solo un pò!, a contatto con cinefili di classe e analisti intelligenti, e quindi di vedere molti film di una certa caratura.
è ovvio che non potrei non confrontare certi film di oggi con i film che mi porto nella memoria (come i personaggi di Fareheneit 451 portano nella loro memoria i libri).
è ovvio quindi che veda una differenza e una distanza.
all'inzio non sapevo pensare.
fino ad un anno fa facevo tanissima fatica a scrivere.
idee sul film le avevo, ma non andavano al di là del giudizio superficiale e al di là di qualche considerazione.
con il tempo ho avuto modo di parlare molto di cinema, ho letto un pò.
non credo di avere mai considerato il cinema come un intrattenimento. non so perchè. forse semplice formazione culturale. tenevo molto, un tempo, alla mia cultura e quindi cercavo di impegnarmi nelle scelte didattiche.
il cinema per me divenne studio il giorno stesso che iniziai ad andare al cinema una volta al giorno e a registrare, e poi vedere, ogni film che avesse un titolo non conosciuto o che fosse di un regista che era considerato importante. il cambiamento fu così radicale che mio padre vedendomi ossesionato dalle videocassette e dall'essere sempre pronto a registrare mi chiese se non stavo esagerando...
il cinema quindi all'inzio era una passione. un furore. era correre a destra e a sinistra per il piacere di vedermi di fronte ad uno schermo o soltanto per il piacere della proizione mentale dell'intera esperienza di vedere un film. una vera e propria esagerazione.
era un pò come archiviare. archiviare e sapere di avere visto.
abbandonai il film di prima visione e prodotto per gli stupidi quasi immediatamente, 6/7 anni fa.
poi mi resi conto che il cinema non poteva solo essere la passione di vedere, serviva capire. ma come potevo capire? non avevo idee, punti di riferimento. gli spunti di riflessione venivano soltanto dalla visione dei film e non era facile trovarli se non su un livello superficiale.
iniziai a leggere.
all'inzio mi sembrava una cosa folle..
come potevo da un libro capire un film?
due mondi così distanti, così inconciliabili. il movimento continuo e la magia dell'atmosfera, della storia e l'amore contro un mondo freddo, calcolato, cartaceo, fisso e immobile.
Iniziai a leggere con molta timidezza e con tanta paura. non so perchè paura, ma mi sembrava di fare una cosa troppo audace.
ci misi ore a scegliere i primi libri... ore e ore a spulciare scaffali..
migliaia di titoli che si riferivano a migliaia di aspetti di una materia che non riuscivo ad immaginare così complessa e variata.
estetica, teoria, tecnica, montaggio, grammatica, analisi, psicologia, filosofia, storia, semiologia, tutte seguita da "del cinema".
era un casino...
presi un libro e inizia a leggerlo, a quello ne seguirono degli altri. inziavano a districarsi i termini, a posizionarsi le categorie. vennero le prime idee, e poi i primi confronti direttamente fatti sui film.
mi si aprì lentamente un mondo che non credevo così ricco.
nel vortice delle idee, già che ero rigido, le mie convinzioni si rafforzarono.
poi decisi di partire per milano. lascirmi dietro il mondo delle scienze naturali e tornare a fare l'artista di minchia.
ma non c'era mica nulla di romantico.
a milano entrai più profondamente nel mondo del cinema e le mie idee cambiarono ancora e nuovamente sotto la spinta delle discussioni, fatte e ascoltate. nuovi libri e tanti film, tanti, ma tanti. e solo film importanti.
i primi esami scolastici dedicati al cinema, i primi video realizzati, prime mostre, prime pubblicazioni...
ma comunquer mi sentivo sempre lontano dalla comprensione del cinema...
Londra e abbandonare tutto quello che avevo guadagnato e raggiunto in 4 anni mi aiutò a rafforzare il carattere, solo questo inizialmente. dopo mi esplose la voglia di parlare, passati almeno 6 mesi in cui parlare mi era praticamente impossibile (non amo parlare, per di + in una lingua che non conoscevo figuratevi) capitai nel forum e cercai di impegnarmi di più. scrivere mi aiutò a pensare, pensare mi aiutò a scrivere. scrivere e pensare mi aiutarono a capire di più i film.
è tutto un circolo. un tempo un film mi lasciava meravigliato, spaventato e deliziato.
ora sono deliziato, meravigliato e felice quando guardo un film e inizio a smontarlo ed ad analizzarlo come un tempo non facevo.
il cinema ha la forte caratteristica di renderti passivo, di eliminare i pensieri, di vivere piacere puro senza farsi domande e senza bisogno di conoscere.
io cerco sempre, seppure mi faccia invadere dalla bellezza, di essere attivo.
quello che ne esce è per me un buon risultato. lontano e ancora grezzo, ma pur sempre migliore ogni volta che scrivo di un film. questo perchè ho iniziato a recuperare tutto quello che un tempo escludevo.
ma queste sono solo confessioni di un povero mezzo drogato...


cominci ad irritarmi...

cmq ora ho capito di più ancora ciò che intendi e ancor di più rimango sulla mia posizione,considerandola PREZIOSA.Quello che tu descrivevi,ossia il registrare a manettastare davanti "ammiratoallo schermo,è quello che ho sempre fatto e continuo a fare,e CHE MI APPAGA!!!Perchè vedi quello forse che non comprendi è che il capire un film non necessariamente è estrinseco alla visione del film,anzi ne è parte integrante,come nella lettura di un libroo nell'ascolto di una canzone(ma qui il discorso è diverso).Per questo dico che tu facendo quello che hai fatto hai perso invece di guiadagnare.Avendo pur buone intenzione hai reso il tuo oggetto di "studio" qualcosa di arido e informe,dato che tu stesso affermi di vivisezionarlo.Ma per capire basta capacità di critica,intesa come crisis e non una cosa tanto appronfodita.Ovvio poi che se si vuole raggiiungere la chimera dell'obiettività,il che è errato sin dai presupposti,è necessario "sezionare" e "smontare".Ma la comprensione non implica il raggiungimento di un elemento risolutore di tutto quanto,di una "bacchetta magica"che posiziona tutto quanto al proprio posto,bensì gli è sufficiente il raggiungimento di un giudizio finale su ciò che si è analizzato.
Così è come la penso io....
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 03-05-2003 13:35  
Seanma ... va bene è il tuo pensiero ma affermare 'arido' il volersi impadronire di un film nella sua interezza e completezza o almeno il 'cercare' di raggiungere questo obiettivo e tutt'altro che arido ... anzi! e chedo che mattia stia affermando questo ovvero l'arrivo all'intera comprensione, di ogni singola parte è frutto di totale appagamento ...
_________________
::M:: cineForum

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 03-05-2003 13:49  
quote:
In data 2003-05-03 13:35, Daniel scrive:
Seanma ... va bene è il tuo pensiero ma affermare 'arido' il volersi impadronire di un film nella sua interezza e completezza o almeno il 'cercare' di raggiungere questo obiettivo e tutt'altro che arido ... anzi! e chedo che mattia stia affermando questo ovvero l'arrivo all'intera comprensione, di ogni singola parte è frutto di totale appagamento ...


ok,d'accordo..ognuno la pensa come vuole..ma che non venga a fare menate se mi metto a minimamente incensare un film come "Ripley..."xchè da lì è partito tutto...
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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